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Stasera si accende "Christmas in light" in piazza Duomo: luminaria spettacolare alta trenta metri

Domenica 1 - Pistoia - Ci siamo, il gran giorno è arrivato! Da domenica, piazza Duomo, a Pistoia, risplenderà di una luce nuova. Inizialmente le luci avrebbero dovuto accendersi sabato, ma l'appuntamento è stato rinviato di un giorno. Sul fare della sera, finalmente, verranno accese le luminarie che per tutte le feste di Natale illumineranno la piazza. E’ la coloratissima installazione della ditta Decagna di Lecce, una delle più note produttrici di luminarie del mondo, alta 30 metri e lunga 50, che arriva in città grazie a LUMINARTE. Christmas in light, il progetto nato da un’idea dall'associazione Utopias!, che ha affidato il Natale pistoiese al collettivo di artisti Antonello Ghezzi, duo bolognese emergente nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. E dopo piazza del Duomo, dalla settimana prossima, le luci si estenderanno a tutto il centro cittadino, grazie al Centro Commerciale Naturale e all’Associazione Commercio Pistoia che hanno coinvolto i commercianti cittadini e dato via ad un percorso di luci che farà camminare tutti con il naso all’insù. Ogni vetrina sarà infatti sovrastata da un suo diamante luminoso, sintesi tra il simbolo del romanico pistoiese e un fiocco di neve, e questi diamanti creeranno una specie di cammino di luce, tra le strade, che condurrà il visitatore sino a piazza Duomo.

Ma il progetto natalizio di Antonello Ghezzi non si limita alle luci. La città, per tutto il periodo delle feste, si troverà ad essere il luogo incantato al centro di una favola, con la sua atmosfera di magia e il suo segreto che verrà a un certo punto svelato, come in ogni favola natalizia che si rispetti. Da domani infatti, in tutti i negozi di Pistoia (ma anche nei bar, nei ristoranti, in Comune, nelle biblioteche e nelle filiali di ViBanca) si troverà un cartiglio d’artista con una storia di Natale. E questa storia racchiude un segreto che entrerà nelle case dei pistoiesi e delle persone di passaggio in città, dando a tutti un appuntamento per vederlo finalmente svelato. L’appuntamento sarà venerdì 13 dicembre alle ore 18 in piazza del Duomo, nella sera di Santa Lucia. Basterà uscire in strada e seguire le luci, per trovarsi all’improvviso protagonisti della storia e aspettare, tutti insieme, la sorpresa preparata per Pistoia. Prima di allora non si riuscirà a scoprire niente, la storia lascia immaginare tante cose, ma non da nessun indizio preciso. E gli artisti hanno mantenuto il riserbo più assoluto. Solo partecipando in prima persona alla storia, si potrà sapere come va a finire.

Al collettivo artistico Antonello Ghezzi, la galleria Vannucci artecontemporanea dedicherà, a partire dal 15 dicembre, una mostra personale, nella quale verranno presentate opere espressamente realizzate per questo evento espositivo. L’inaugurazione è alle ore 18 nella sede della galleria, in via della Provvidenza 6 (sino al 25 gennaio 2014).

LUMINARTE. Pistoia Christmas in light, vero esempio di marketing urbano a tutto tondo, coniuga arte, cultura e commercio con la partecipazione di tutti gli esercizi commerciali cittadini. Attorno al progetto si sono unite diverse forze economiche, tutte le maggiori realtà amministrative del territorio e tanti cittadini che con entusiasmo hanno creduto nella sua realizzazione e hanno già deciso di ripetere l’iniziativa nei prossimi anni, proponendo ogni volta un progetto di un artista diverso. Oltre ovviamente ai commercianti, si ringraziano il Comune di Pistoia e la Provincia di Pistoia e, per i loro determinanti contributi Vibanca (main sponsor dell’iniziativa), Vannucci Piante e le associazioni di categoria CNA, Confcommercio, Confesercenti.

Antonello Ghezzi
Il collettivo Antonello Ghezzi, così chiamato dai cognomi dei due artisti Nadia Antonello e Paolo Ghezzi, lavora dal 2009.
Conosciuti sui banchi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, i due considerano l'arte come un mezzo per far vivere meglio e far riflettere su temi come il sorriso, l'imprevedibilità, l'intersezione tra persone tra loro sconosciute, il superamento di tutte le barriere.
Il loro lavoro consiste nel realizzare i propri sogni e, soprattutto, nel far sognare gli altri.
Il 29 novembre la loro nota “Porta del sorriso”, presentata lo scorso anno all’Arte Fiera di Bologna e poi selezionata per la terza edizione della Moscow International Biennale for Youg Art, diventerà un’installazione permanente nell’antica chiesa di Santa Maria Maddalena, a Bologna, città che presenterà per l’occasione nella Pinacoteca Nazionale, la loro personale “The Artists are IN”, a cura di Silvia Evangelisti e Luigi Ficacci. A breve si concluderà una mostra a Torino, nella quale è presente parte di “Never Ending Night”, progetto che li ha visti collaborare con il CNR, e che è stato presentato a Udine (Homepage Festival), Riccione (F.A.M.E.), Treviso (Parco Foundation) e Bologna, scelto dal MAMbo come appuntamento di Art City.
Nel 2012 sono stati invitati al Sarajevo Winter Festival. Hanno esposto a Villa Croce, Museo di Arte Contemporanea di Genova, Cuore di Pietra un progetto di Public Art a Pianoro e a Casabianca di Bologna.
Hanno in programma una mostra a Seoul, per il festival di design, e una alla Casa Brasileira di San Paolo in Brasile, a cura dell' Istituto di Cultura.

Ditta Decagna
La ditta Deacagna di Lecce ha una consolidata esperienza nel settore delle luminarie, in cui opera da oltre 80 anni. L’azienda realizza, noleggia e vende luminarie per le feste patronali, luminarie natalizie e per altri eventi da allestire in spazi urbani, centri commerciali e fiere. Dal 2009 realizzano anche lampadari d’arredamento interno.
Nel 1987 fanno la loro prima esperienza all’estero, in occasione della festa “Italy in Houston”, in Texas. Da allora l’azienda ha portato le proprie luminarie in tutto il mondo, dalla Francia al Portogallo, dalla Turchia all’Albania, sino al Giappone, la Corea, del Sud e del Nord.


RACCONTO DI NATALE
di Antonello Ghezzi

Ogni volta che torno penso che sarà l'ultima. Non è sempre stato così, ma ormai lo è già da un po' di anni.
Ricordo che un tempo il periodo del Natale mi sembrava bellissimo. Si aspettava a gloria che chiudessero le scuole, ma anche prima delle vacanze c’era fortissima la sensazione che qualcosa di meraviglioso si stesse avvicinando: cambiava l'aria, cambiavano le facce e soprattutto cambiavano i negozi.
Se passeggiavi per il centro, dove abitavo io, vedevi le case, le chiese, i muri, i marciapiedi, i lampioni, tantissime persone, qualche gatto e soprattutto una miriade di negozi, ciascuno con la sua scintillante vetrina. Io mi divertivo a guardarle tutte, non perché fossi un bambino che amasse circondarsi di cose nuove, ma perché tutto all’epoca mi sembrava sempre uguale a se stesso, mentre le vetrine riuscivano a stupirmi ogni volta. Erano come una magia, luminose, piene di oggetti incredibili e soprattutto sempre diverse.
A volte d’inverno, verso fine novembre, quando uscivo di casa non c'era proprio nessuno, faceva così freddo che per strada non incontravo nemmeno i gatti. Ero davvero solo io, così per passare il tempo mi mettevo a guardare le vetrine. Dietro ai grandi vetri, al caldo, sotto le luci scintillanti, i commessi si aggiravano tra i mille oggetti in vendita. E io vi passavo così tanto tempo davanti che alla fine conoscevo a memoria ogni cosa.
Prima di arrivare ad ogni negozio, facevo questo gioco con me stesso: mi dicevo mentalmente tutte le cose che vi avrei visto esposte in vetrina e vincevo tutte le volte che ci azzeccavo. In questo modo mi accorgevo anche dei piccoli o grandi cambiamenti quotidiani nelle vetrine.
Erano quelli i mutamenti che notavo nella mia città a quel tempo: le case rimanevano dov’erano, i muri restavano sempre uguali, e anche i lampioni stavano sempre al loro posto, solo gli oggetti in vendita a volte cambiavano, creando un imprevisto nel mio paesaggio.
Sin da piccolo sono sempre stato un amante dei ricordi. Miei ed altrui. Ed è per questo che la persona con cui mi trovavo meglio a casa era il mio nonno, lui di ricordi ne aveva tantissimi, molti più di quanti ne potessi avere io con i miei 10 anni di vita. Coi suoi capelli bianchi e le sue rughe, ne aveva viste di cose! E amava raccontarle.
Certi pomeriggi particolarmente freddi, quando si avvicinava il Natale, i racconti del nonno mi tenevano completamente avvinto e mi sembravano più belli che mai. Sembrava che il passato fosse pieno di leggende, di favole, di personaggi fantastici e di magia, di storie che parevano tristi, ma poi finivano sempre bene. Ecco perché negli anni successivi, rimanevo sempre deluso dai miei soggiorni a casa: non c’erano più le leggende del nonno, nessun miracolo natalizio, solo lamentele e storie di crisi, fallimenti, violenze. Non mi sembrava neanche più Natale, nonostante le vacanze, le canzoni delle feste, i regali, le cene, le luci…
In passato, le luci di Natale sì che erano un bel cambiamento per me! Con l’avvicinarsi delle feste le vie che conoscevo mutavano e così pure l'inclinazione della mia testa: non c'era più soltanto quello che vedevo di fronte, di lato o sotto i piedi, all’improvviso c’era anche un mondo sopra di me. Guardavo in alto, controllavo ogni cambiamento, contavo le lampadine e dopo alcuni giorni sapevo perfettamente quante ce n’erano in tutto il centro e quante in ogni singola via. La speranza era sempre la stessa: che qualcuna si fulminasse e che potessi accorgermi di una differenza, di una novità.
Le luci mi mettevano sempre di buon umore, potevo guardarle perfino dalla mia finestra. Alcuni anni le cambiavano e questo diventava motivo di gioia. Un anno, ricordo, ne misero un modello a intermittenza e io mi mettevo a contare i secondi che passavano tra uno sfavillio e l’altro, imparando presto a memoria gli scarti di tempo tra i vari tipi di luci. Conoscevo le luminarie di ogni strada e poi, una volta arrivato a casa, nel mio letto, aspettavo di addormentarmi osservandole. Sapevo benissimo il momento in cui le luci avrebbero cambiato colore, ma a volte mi alzavo di scatto per controllare se davvero avevo ragione, sperando sempre in un imprevisto. Una volta ci fu un black-out nella mia via: erano i miei piccoli miracoli natalizi, a quel tempo mi accontentavo di poco.
Adesso, invece, mentre cammino per le strade non vedo più nessuno guardare in alto, le luci di Natale non hanno più nulla di straordinario e nessuno si entusiasma. In fondo bene o male sono sempre le stesse, si devono mettere e allora non ci si impegna granché, poi la tecnologia funziona sempre meglio e non succede più di vedere una lampadina fulminata, ora vanno a led!
Nessuno, oggi, si aspetta qualcosa di speciale, si sa che non arriverà. Nemmeno io me lo aspetto più e per questo tutte le volte riparto dicendomi che l’anno successivo farò a meno di tornare. Lo prometto a me stesso, davvero, lo giuro, non tornerò! Ma alla fine torno sempre! Forse perché un barlume di speranza in me c'è ancora, forse perché in parte sono ancora quel bambino che abitava in centro.

Oggi a tavola un discorso ha risvegliato la mia curiosità: erano tutti presi dalle luci natalizie e dicevano che quest’anno ci sarà un cambiamento in città! Pare che i commercianti abbiano deciso di fare qualcosa di nuovo e che qualcosa di veramente speciale succederà, ma nessuno ha voluto rivelare altro: è un segreto, una sorpresa! Si sono rivolti a due persone che qualche anno fa hanno costruito una porta che si apriva soltanto davanti al sorriso di chi voleva varcarla, e sembra che anche in questo caso saremo noi spettatori a far succedere quel qualcosa di speciale. A quanto pare, in giro, sono state viste persone che si mettono davanti alle luci e sorridono, sperando che accada qualcosa, ma non accade nulla! La sorpresa è prevista per questa sera, la notte di Santa Lucia.
Tutto il mistero celato dietro questo evento mi ha suscitato finalmente curiosità: dopo giorni e giorni che non esco di casa, ora mi metto a correre giù per le scale, proprio come facevo da bambino. E in pochi secondi eccomi in strada.
Il centro della città è quello di sempre: le strade sono affollate di gente, i negozi sono pieni, sono tutti intenti a comprare i regali di Natale, bambini e genitori, nonni, coppie di innamorati. C’è un gran passeggio, tanti a guardare le vetrine che da quando le guardavo io, accidenti se sono cambiate!
Mi sembra di essere tornato bambino e tutto contento, d’istinto, guardo in alto, ma non trovo nessun filo di luci bianche, nessuna stella cometa, nessuna palla e nessun albero di natale! Come, che storia è questa?
Un bambino, all’improvviso, indica qualcosa in cima ad un negozio e a seguire il suo ditino m’imbatto in un diamante di luci, un cerchio pieno di lampadine che illumina tutto. E così come quello ce ne sono tantissimi, a seguirli mi accorgo che ogni negozio ha il suo, niente di mai visto prima, qualcosa di davvero speciale. E camminando sempre più curioso, mi ritrovo a contare in silenzio ogni luminaria e quindi ogni negozio e ad un certo punto capisco di aver percorso tutto il centro storico e di aver visto tutti i negozi della città, posso confermarlo, ognuno ha davvero la sua luce!
Seguendo questo percorso di luci arrivo in piazza. Lì di certo non troverò nessuna lampadina colorata, quella piazza non è mai stata illuminata perché non ci sono negozi e quindi nessuno mai l’ha voluta agghindare a festa. Io ho sempre pensato che fosse un delitto...quella piazza bellissima senza nemmeno una luce.
Ma quest’anno sembra che vogliano davvero sorprendermi, pare che abbiano ascoltato i miei pensieri e deciso di farmi contento. Entrando in piazza del Duomo, infatti, alzo lo sguardo e vedo tantissime luci colorate. Una struttura imponente mi si staglia davanti, con forme e colori che non si sono mai viste, bellissima, da rimanere a bocca aperta per davvero! Adesso sì che ritrovo la sorpresa, e non sono forse l’unico, la piazza è gremita di gente e in tanti stanno ad osservare l'opera luminosa.
Tra la gente che fotografa con i telefoni, si dice sia stata chiamata per l'occasione addirittura la migliore azienda di luminarie del mondo che, dopo aver portato le sue opere nelle piazze più prestigiose, ora è anche nella piazza della mia città. E quei diamanti che sono stati posti sopra ad ogni negozio, fatti tutti da loro, creano un percorso simbolico come per raccontarci la storia di quei negozianti che hanno fatto sì che questa bellissima opera stia illuminando la piazza, una delle più belle d'Italia, il loro regalo per noi.
Questa sera, si continua a mormorare, succederà qualcosa di speciale in piazza, anche se io credo che già così sia davvero un Natale indimenticabile. Sempre più persone stanno arrivando, sono lì per la sorpresa promessa, per scoprire il segreto.
Ho convinto tutti a casa, a venire in piazza con me, li ho convinti che dev’esserci davvero qualcosa di incredibile per vedermi comportare in questo modo.
Così eccoci, è sera e siamo tutti qui, io con i miei parenti, i bambini e i grandi, tantissimi turisti, tutti quanti insieme in piazza con la testa all’insù e questo già mi sembra un successo. E’ qualcosa di speciale: siamo tutti insieme a guardare le luminarie di Natale, qui senza un altro motivo apparente. E ad un certo punto, ecco!
Fonte: Comunicato Stampa

La Scheda