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Stagione sinfonica: il grande pianista Ivo Pogorelich al teatro Manzoni di Pistoia

Domenica 18 marzo 2018 ore 21 - Teatro Manzoni Pistoia - 

Orchestra Leonore – Fondazione Pistoiese Promusica

DANIELE GIORGI direttore

IVO POGORELICH pianoforte

 

Massimiliano Matesic (1969)

Ouverture “I ragazzi della via Paal”

 

Robert Schumann (1810-1859)

Concerto per pianoforte e orchestra in La minore op. 54

 

Johannes Brahms (1833-1897)

Variazioni su un tema di Haydn op. 56

 

Zoltán Kodály (1882-1967)

Danze di Galánta

 

Per il sesto appuntamento, la XIV Stagione Sinfonica della Fondazione Pistoiese Promusica, promossa e finanziata dalla Fondazione Caript, ospita domenica 18 marzo (ore 21), sul palco del Teatro Manzoni di Pistoia, Ivo Pogorelich, certamente nel novero dei più grandi pianisti, artista che non cessa di accendere controversie nel mondo della critica musicale con le sue personalissime e fascinose interpretazioni; insieme all’Orchestra Leonore diretta da Daniele Giorgi sarà protagonista nel Concerto op. 54 di Robert Schumann.

 

Pogorelich, dopo la vittoria nel 1982 del primo premio al Concorso Internazionale di Montreal in Canada, fu consacrato come uno dei protagonisti del panorama musicale internazionale anche in seguito alla controversia legata alla sua eliminazione dalla finale della Warshaw International Music Competition nel 1980, che provocò il clamoroso abbandono della giuria da parte di Martha Argerich, persuasa della genialità del giovane pianista. Uno straordinario talento sviluppato grazie ai corsi intensivi presso la famosa pianista e pedagoga georgiana Alice Kezeradze, con la quale si sposerà poco tempo dopo mantenendo un profondo legame professionale fino alla sua scomparsa nel 1996. Nel corso della sua carriera Pogorelich ha suonato trionfalmente con i più grandi direttori e le più prestigiose orchestre del mondo; da oltre trent'anni incide in esclusiva per la Deutsche Grammophon, firmando esecuzioni delle opere di Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Haydn, Liszt, Prokofiev, Ravel, Scarlatti, Schumann, Scriabin e Caikovskij destinate a non passare inosservate da parte della critica mondiale e che gli hanno permesso di guadagnare la fama di uno dei migliori musicisti di tutti i tempi.

 

Tra le pagine più note e amate da pubblico e interpreti, il Concerto di Schumann venne alla luce, dopo una lunga gestazione, nel 1845, in uno dei rari periodi di serenità della vita del compositore, che da pochi anni aveva coronato il grande sogno della sua vita, sposando la pianista Clara Wieck. Sarà proprio lei ad eseguirlo per la prima volta anche a Lipsia, al Gewandhaus, nel 1846 sotto la direzione di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

 

Proprio Robert Schumann fu il primo ad intuire e promuovere lo straordinario talento di Johannes Brahms, altro compositore in programma con le sue Variazioni su un tema di Haydn op. 56a, composte nel 1873 sul tema del secondo movimento di un Divertimento originariamente attribuito a Haydn, che era verosimilmente, a sua volta, la citazione da un antico canto processionale austriaco, il cosiddetto “Corale di Sant'Antonio”. Costituita da otto variazioni e un finale, è la prima grande opera di Brahms dedicata all'orchestra, con quale l'autore, sostenuto da un istinto musicale già sicuro, intese sperimentare impasti orchestrali e trasformazioni melodiche, dando ad ogni variazione un carattere ben definito, con richiami a forme e strutture delle epoche precedenti. Eseguite per la prima volta al Großer Musiksaal di Vienna dall'Orchestra Filarmonica diretta dall'autore nel 1873, registrarono un brillante successo artistico e di pubblico che fu, per Brahms, un ulteriore stimolo a proseguire sulla strada del sinfonismo.

 

La serata è aperta da una composizione del contemporaneo Massimiliano Matesic: nato a Firenze da una famiglia italo-dalmata e da anni residente in Svizzera, protagonista in questi anni di una brillante carriera in Europa, è fra i compositori che hanno aderito al progetto “Floema” della Fondazione Promusica, e perciò presente nel cartellone dell’omonima rassegna cameristica - già recentemente con i suoi Vier Lieder, e il prossimo 25 marzo con due brani in prima esecuzione assoluta, composti appositamente per questo progetto. L’Ouverture “I ragazzi della via Paal”, vero e proprio preludio a una Kinderoper ispirata al romanzo dell'ungherese Molnár, divenuto un classico della letteratura per l'infanzia, è un lavoro concepito per grande orchestra, caratterizzato da una variopinta veste timbrica oltre che da un grande respiro sinfonico.

 

Un 'ideale' ponte con il brano che chiude il programma, le Danze di Galánta di Zoltán Kodály, dal nome della cittadina ungherese (ora in Slovacchia) dove il compositore trascorse parte della sua fanciullezza; il fascino della musica folclorica, coltivato attraverso un lungo lavoro di ricerca etnomusicologica, porterà Kodály nel 1933 alla composizione di queste festose danze dal ritmo infuocato, in occasione dell'80° anniversario della fondazione della Filarmonica di Budapest.

 

 

I biglietti (da euro 5 a euro 20) sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni (0573 991609–27112) e online su www.teatridipistoia.it, www.boxol.it e www.boxofficetoscana.it

 

La stagione Sinfonica Promusica: www.fondazionepromusica.it

 

 

BIOGRAFIE

 

 

Orchestra Leonore – Fondazione Pistoiese Promusica

Voluta e promossa dalla Fondazione Pistoiese Promusica, l'Orchestra Leonore nasce nel 2014 come espressione dell'idea precisa del fare musica insieme come atto di condivisione autentica, riunendo in questo obiettivo comune musicisti eccellenti attivi in prestigiosi ambiti cameristici e con esperienze in importanti orchestre internazionali (tra cui Lucerne Festival Orchestra, Berliner Philharmoniker, Accademia di Santa Cecilia, Mahler Chamber Orchestra, Chamber Orchestra of Europe, Orchestra Mozart, Sydney Symphony Orchestra) sotto la Direzione Musicale di Daniele Giorgi. Fin dal suo esordio il "fenomeno Orchestra Leonore" si è guadagnato l'attenzione del mondo musicale a livello nazionale per la straordinaria energia e naturalezza delle interpretazioni e per l'intesa gioiosa fra i musicisti («Ciò che sembrava un'utopia, un gruppo di (belle) persone ha trasformato in realtà. Sonora. E di quale qualità!» – Helmut Failoni, Corriere Fiorentino) distinguendosi anche per lo speciale rapporto che viene instaurato con i solisti, resi partecipi del progetto e coinvolti attivamente nella prospettiva di un autentico incontro di esperienze volto ad un arricchimento musicale reciproco. Parallelamente alla nascita dell'Orchestra Leonore, la Fondazione Promusica ha istituito il concorso "Listen 2.0" per l'assegnazione di borse di studio, grazie a cui i giovani musicisti hanno l'opportunità di partecipare ad un'importante esperienza formativa suonando nella Leonore al fianco di eccellenti professionisti. Già dopo i suoi primissimi concerti, la Leonore è stata invitata come ospite in diverse importanti stagioni concertistiche italiane. «L'Orchestra Leonore è un gruppo da camera allargato, formato da musicisti di altissimo livello, ma prima ancora da persone entusiaste di suonare insieme. Giacché questo è ciò che fa il "valore" di un'orchestra: non solo la somma di splendidi strumentisti, ma anche e soprattutto la loro volontà e capacità di raggiungere, attraverso l'attitudine all'ascolto reciproco, un obiettivo umano e musicale comune; e di condividerlo con il pubblico.» (Daniele Giorgi, Direttore Musicale)

 

Daniele Giorgi – direttore

Direttore d’orchestra, compositore e violinista, Daniele Giorgi considera una ricchezza irrinunciabile dedicarsi alla musica da più prospettive.

Nato a Firenze nel 1970, si diploma in violino con il massimo dei voti presso il Conservatorio Luigi Cherubini perfezionandosi in seguito al Conservatorio (Scuola Universitaria di Musica) della Svizzera Italiana. Dal 1999 violino di spalla dell’ORT – Orchestra della Toscana, nel 2003 inizia a dedicarsi alla direzione d’orchestra sotto la guida di Piero Bellugi e Isaac Karabtchevsky. Nel 2004 vince il 2° premio assoluto all’ottava edizione del Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra “Antonio Pedrotti” di Trento, aggiudicandosi inoltre il premio speciale del pubblico ed il premio per la migliore esecuzione del brano di musica contemporanea. Da quel momento collabora con numerose orchestre fra cui la Haydnorchester di Trento e Bolzano, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’ORT – Orchestra della Toscana, la Czech Chamber Philharmonic. Nel luglio 2006 ha inaugurato il 31° “Cantiere d’Arte” di Montepulciano, festival internazionale fondato nel 1989 da Hans Werner Henze. Nel settembre 2006 è stato invitato alla “Sagra Musicale Umbra” sul podio dell’Orchestra della Toscana per la prima esecuzione italiana di Die beiden Pedagogen di Mendelssohn. Nel 2008 è stato preparatore della Symphonica d’Italia per i concerti diretti dal M° Lorin Maazel. Ha collaborato con solisti come Juliane Banse, Yuri Bashmet, Kolja Blacher, Stanislav Bunin, Renaud Capuçon, Roberto Cominati, Enrico Dindo, Ingrid Fliter, Alban Gerhardt, Ilya Grubert, Freddy Kempf, Viktoria Mullova, Miklós Perényi, Boris Petrushansky, Alexander Romanovsky, Viktor Tetriakov, Francois-Joel Thiollier. È Direttore Artistico de “L’Antidoto”, rassegna di musica da camera della “Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli”. Dal 2004 collabora con la Fondazione Pistoiese Promusica. A partire dalla Stagione 2014/2015 è Direttore Musicale dell’Orchestra Leonore e Responsabile della programmazione artistica della Stagione Sinfonica Promusica. È ideatore e Direttore Artistico di “Floema”: progetto per un ecosistema musicale a Pistoia e provincia, incentrato sullo sviluppo di un modello innovativo e sostenibile di interazione fra istituzione musicale e territorio.

 

 

Ivo Pogorelich – pianoforte

Nato il 20 ottobre 1958 a Belgrado, Ivo Pogorelich ha iniziato la sua educazione musicale all’età di sette anni, continuando poi gli studi a Mosca, prima alla Scuola Centrale di Musica per cinque anni e poi al Conservatorio Ciajkovskij. Nel 1976 inizia dei corsi intensivi presso la famosa pianista e pedagoga georgiana Alice Kezeradze, con la quale si sposerà poco tempo dopo mantenendo un profondo legame professionale fino alla sua scomparsa nel 1996. Ivo Pogorelich si distingue come pianista di raro talento dopo aver vinto nel 1982 il primo premio al Concorso Internazionale di Montreal in Canada, in seguito ai primi premi ricevuti in precedenza presso vari concorsi, tra cui il “Casagrande” in Italia nel 1978.

 

A consacrarlo come uno dei protagonisti del panorama musicale internazionale fu anche la controversia provocata dalla sua eliminazione dalla finale della Warshaw International Music Competition nel 1980, che provocò il clamoroso abbandono della giuria da parte di Martha Argerich, persuasa della genialità del giovane pianista. In seguito al debutto al Carnegie Hall di New York nel 1981, Ivo Pogorelich ha suonato trionfalmente negli Stati Uniti, Canada, Europa, Australia, Giappone e Cina, America Latina ed Israele, con i più grandi direttori e le più prestigiose orchestre del mondo. Ivo Pogorelich si è dedicato anche al sostegno della carriera artistica dei giovani musicisti e alla promozione della cultura musicale: nel 1986 ha fondato in Croazia l’Associazione dei Giovani Musicisti, nel 1988 ha inaugurato il Bad Wörishofen Festival in Germania, nel 1993 la Competizione Internazionale per Piano Solo “Ivo Pogorelich” a Pasadena, in California. Attivo anche nel sociale nel 1994 Pogorelich ha creato la Sarajevo Charitable Foudation con lo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un ospedale per le Madri ed i Bambini di Sarajevo. “Pogorelich è comparabile a Horowitz. Ha suonato ogni nota con una tale esattezza, emozione ed espressione.

 

Ci è sembrato di sentire un’orchestra intera. Ha suonato duecento anni in anticipo rispetto al suo tempo.” ha scritto il Los Angeles Times.Dal 1982 Ivo Pogorelich incide per la Deutsche Grammophon, firmando un contratto esclusivo con la celebre etichetta discografica. Questa unione darà come risultato una serie di incisioni delle opere di Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Haydn, Liszt, Prokofiev, Ravel, Scarlatti, Schumann, Scriabin e Caikovskij che non passeranno inosservate alla critica mondiale e che gli hanno permesso di guadagnare la fama di uno dei migliori musicisti di tutti i tempi.

La Scheda