Venerdì 20 aprile dalle ore 18 - Pistoia Questa mostra, che presenta una piccolissima parte del lavoro di Giorgio Celiberti, vuole raccontare la storia di un artista che ha veramente vissuto di arte e per l’arte, di un instancabile sperimentatore di tecniche e materiali. Nello studio di Udine si percepisce il lavoro intenso e quotidiano, eseguito senza sosta ma con l’entusiasmo di un bambino, da un uomo che ha attraversato un periodo storico particolarmente vivo e variegato ed ha raccolto nelle sue opere gioie e dolori di un mondo in continuo cambiamento: le tele, le carte, le tavole, le terrecotte, raccolgono segni e grafismi affollati e sovrapposti che raccontano di un passato e di un presente macerato e convulso.

Definirei la cifra grafica di Celiberti di una modernità ancestrale, le superfici graffiate, corrose e scarne sembrano lavorate dal logorio della storia, sono superfici bidimensionali ma alla ricerca di una tridimensionalità, c’è un dolore di fondo che emerge e talvolta si fa grido nei graffi e nelle scalfiture delle superfici, ecco però a “salvare” questa visione cruda del reale, deposti come corolle delicate, emergono cuori o farfalle, segni gentili che raccontano una storia diversa, presenze lievi che regalano pace. Una visione lieve si materializza anche nei gatti di Celiberti, creature plastiche che affollano la sua vita, uno sguardo che l’artista dedica al quotidiano e alle sue piccole gioie.

Celiberti ci racconta subito di aver conosciuto Marino quando era un ragazzo e di essere poi venuto a Pistoia in occasione del suo funerale, c’è stima e affetto nelle sue parole e siamo davvero lieti che questa volta l’incontro avvenga proprio qui, al museo Marino Marini, e che questa volta siano le opere a creare un dialogo e un confronto fra i due artisti.

Ambra Tuci 
per la Commissione Mostre della Fondazione Marino Marini

info:
Fondazione Marino Marini
Corso Silvano Fedi 30 - 51100 Pistoia
0573.30285; fmarini.eventi@gmail.com
www.fondazionemarinomarini.it