Quotidiano di eventi e tempo libero

Incontro su "Bartolomeo di Andrea Bocchi", pittore del '400

LAMPORECCHIO - Sabato 23 giugno alle ore 18 - chiesa di San Giorgio a Porciano

Galleria immagini

A C C A D E M I A  D I  M A S E T T O - Associazione Culturale della Valdinievole e del Montalbano Orientale - Sabato 23 giugno, alle ore 18, presso la chiesa di San Giorgio, a Porciano. L’incontro ha come tema Bartolomeo di Andrea Bocchi, pittore pistoiese, nel tabernacolo di Papiano.

Dalle fonti d’archivio finora conosciute sappiamo che Bortolomeo nacque a Pistoia fra il 1400 e il 1406, nel 1476 risultava già morto. Il suo apprendistato forse avvenne nella bottega di Martino di Pietro Bocetti, che fu garante per un suo incarico, nel 1426, per la chiesa di San Domenico, opera che già lo annovera come pittore autonomo. Tuttavia non è da ignorare  una sua possibile esperienza avvenuta nella bottega dell’ignoto Maestro della Cappella Brocciolini, rappresentante illustre della cultura artistica tardo-gotica pistoiese.

La sua attività si volge verso un “rigorismo severo”, virato verso una direzione più moderna e incline alle morbide dolcezze tardo-gotiche, come si riscontra nel Trittico di Serravalle Pistoiese, datato 1439 e firmato, con la “Madonna col Bambino fra i Santi Ippolito, Jacopo, Michele, Stefano e l’Annunciazione” (Serravalle, chiesa si San Michele).

La sua opere di pittore si svolse fra Pistoia e il suo contado (Montevettolini. Piuvica, Serravalle, Papiano), Prato e nella lucchesia, soprattutto nella valle del Serchio, dove si conserva il mutilo trittico di Anchiano, opera firmata dal Bocchi, del quale restano il pannello centrale e uno laterale, raffiguranti la “Madonna col Bambino” e i “Santi Giuseppe e Pietro”.

Lavorò presso il pratese convento della Sacca, in San Niccolò, a Figline di Prato dove si conserva una tavola con “San Giovanni Battista”, mentre a Pistoia restano alcuni affreschi in San Paolo, in San Domenico, nel duomo, in San Franceso e nell’ex convento di San Benedetto.

Alcune sue opere sono passate sul mercato antiquario e acquistate da personaggi esteri in epoche diverse (la collezione parigina D’Atri dalla quale proviene un pannello con la “Madonna in Trono con angeli musicanti” ora custodito presso la Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia, il “Trittico con l’Assunta che dona la cintola a San Tommaso fra gli angeli e i Santi Tommaso, Giovanni Evangelista, Pietro, Paolo”, comperato nel 1928, ora conservato a Varsavia, proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista di Santa Maria a Monte presso San Miniato di Pisa.

Oltre ad illustrare, in breve, la sua attività pittorica soprattutto incentrata sulla cultura artistica tardo-gotica un po’ attardata, verranno presentati gli affreschi del complesso tabernacolo-oratorio di Papiano (Lamporecchio), staccati più di cinquant’anni fa e custoditi nei depositi della Soprintendenza a Firenze in procinto di essere revisionati, completati nel restauro per tornare ad essere visibili nella chiesa di San Giorgio a Porciano. Si tratta di un ciclo pittorico completo: “Madonna con il Bambino in maestà fra San Paolo, Sant’Antonio abate e gli angeli” nella parete di fondo, “San Giovanni Maggiore, San Luca e Santo Stefano” e tre “Sante” in quelle laterali, gli Evangelisti “San Luca”, “San Matteo”, “San Marco e “San Giovanni” con i loro attributi nella volta, mentre sulla fascia dell’arco sono rappresentate Sante e una decorazione a finti marmi. Gli affreschi furono eseguiti dal Bocchi poco oltre la metà del ‘400, e risultano non immuni di ricordi fiorentini, forse vicini all’artista Paolo Schiavo conosciuto da Bartolomeo a Pistoia, seppure condotti con una certa ripetitività indebolita, come l’arcaizzante affresco con l’immagine del “Beato Lorenzo da Ripafratta” in San Domenico a Pistoia, dipinto intorno alla fine degli anni ’50 del Quattrocento

 


    Il tema sarà affrontato da Paolo Peri, docente all’Università degli Studi di Lecce di Storia delle arti applicate e dell’oreficeria studioso fra i più importanti, a livello europeo, di storia del costume.

 

Cari soci,

Sabato 23 giugno, alle ore 18, presso la chiesa di San Giorgio, a Porciano. L’incontro ha come tema Bartolomeo di Andrea Bocchi, pittore pistoiese, nel tabernacolo di Papiano.

Dalle fonti d’archivio finora conosciute sappiamo che Bortolomeo nacque a Pistoia fra il 1400 e il 1406, nel 1476 risultava già morto. Il suo apprendistato forse avvenne nella bottega di Martino di Pietro Bocetti, che fu garante per un suo incarico, nel 1426, per la chiesa di San Domenico, opera che già lo annovera come pittore autonomo. Tuttavia non è da ignorare  una sua possibile esperienza avvenuta nella bottega dell’ignoto Maestro della Cappella Brocciolini, rappresentante illustre della cultura artistica tardo-gotica pistoiese.

La sua attività si volge verso un “rigorismo severo”, virato verso una direzione più moderna e incline alle morbide dolcezze tardo-gotiche, come si riscontra nel Trittico di Serravalle Pistoiese, datato 1439 e firmato, con la “Madonna col Bambino fra i Santi Ippolito, Jacopo, Michele, Stefano e l’Annunciazione” (Serravalle, chiesa si San Michele).

La sua opere di pittore si svolse fra Pistoia e il suo contado (Montevettolini. Piuvica, Serravalle, Papiano), Prato e nella lucchesia, soprattutto nella valle del Serchio, dove si conserva il mutilo trittico di Anchiano, opera firmata dal Bocchi, del quale restano il pannello centrale e uno laterale, raffiguranti la “Madonna col Bambino” e i “Santi Giuseppe e Pietro”.

Lavorò presso il pratese convento della Sacca, in San Niccolò, a Figline di Prato dove si conserva una tavola con “San Giovanni Battista”, mentre a Pistoia restano alcuni affreschi in San Paolo, in San Domenico, nel duomo, in San Franceso e nell’ex convento di San Benedetto.

Alcune sue opere sono passate sul mercato antiquario e acquistate da personaggi esteri in epoche diverse (la collezione parigina D’Atri dalla quale proviene un pannello con la “Madonna in Trono con angeli musicanti” ora custodito presso la Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia, il “Trittico con l’Assunta che dona la cintola a San Tommaso fra gli angeli e i Santi Tommaso, Giovanni Evangelista, Pietro, Paolo”, comperato nel 1928, ora conservato a Varsavia, proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista di Santa Maria a Monte presso San Miniato di Pisa.

Oltre ad illustrare, in breve, la sua attività pittorica soprattutto incentrata sulla cultura artistica tardo-gotica un po’ attardata, verranno presentati gli affreschi del complesso tabernacolo-oratorio di Papiano (Lamporecchio), staccati più di cinquant’anni fa e custoditi nei depositi della Soprintendenza a Firenze in procinto di essere revisionati, completati nel restauro per tornare ad essere visibili nella chiesa di San Giorgio a Porciano. Si tratta di un ciclo pittorico completo: “Madonna con il Bambino in maestà fra San Paolo, Sant’Antonio abate e gli angeli” nella parete di fondo, “San Giovanni Maggiore, San Luca e Santo Stefano” e tre “Sante” in quelle laterali, gli Evangelisti “San Luca”, “San Matteo”, “San Marco e “San Giovanni” con i loro attributi nella volta, mentre sulla fascia dell’arco sono rappresentate Sante e una decorazione a finti marmi. Gli affreschi furono eseguiti dal Bocchi poco oltre la metà del ‘400, e risultano non immuni di ricordi fiorentini, forse vicini all’artista Paolo Schiavo conosciuto da Bartolomeo a Pistoia, seppure condotti con una certa ripetitività indebolita, come l’arcaizzante affresco con l’immagine del “Beato Lorenzo da Ripafratta” in San Domenico a Pistoia, dipinto intorno alla fine degli anni ’50 del Quattrocento

 


    Il tema sarà affrontato da Paolo Peri, docente all’Università degli Studi di Lecce di Storia delle arti applicate e dell’oreficeria studioso fra i più importanti, a livello europeo, di storia del costume

 

Il tema e contesto suggestivo  rendono questa serata particolarmente interessante.

 

Ricordiamo inoltre che chi vuole dopo la conversazione può trattenersi a cena alla Festa bavarese nel giardino di Porciano

 

 

 

La Scheda