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Mostra personale di Francesco Carone a SpazioA: Il disinganno

Pistoia - dal 15 dicembre fino al 28 febbraio - SpazoA - Via Aamati 13

SpazioA ha il piacere di presentare, sabato 15 dicembre 2018, alle ore 18, Il Disinganno, una mostra personale di Francesco Carone (1975, Siena), di cui è in corso la mostra Ciclope al Museo Novecento, Firenze, fino al 28 febbraio 2019. - Via Amati 13

Superati i quarant’anni, l’ideale soglia mediana dantesca, Carone prende atto dell’inutilità del ripensamento e tanto meno del pentimento. Le scelte, in quanto tali, rappresentano sempre l’alternativa migliore, la più congeniale al momento in cui furono intraprese. Agire contro il proprio vantaggio è pertanto impossibile e nei casi in cui questo possa sembrare, è solo un’illusione generata dallo scarto dicotomico tra ciò che crediamo di credere giusto e ciò che davvero il nostro subconscio ci induce a perseguire.

 

L’artista in una sorta di abbandono cosciente nei confronti dei significati logici, procede in un tentativo autoanalitico di raggiungerne altri più profondi ed istintivi e in quest’ottica reimposta ancora una volta la sua personale mitologia fatta di idoli solitari e preoccupati quanto lui (forse perché sempre ‘lui’) di comprendersi e farsi comprendere, di divinità cieche (sempre doppie) ossessionate dallo scorrere temporale e di archetipi muti indotti e dedotti da disparati universi metafisici, allestendoli all’interno di una enorme e fragilissima rete, simbolicamente annodata con fatica e tempo, per  ricordarci che ogni azione ed ogni scelta, comprese quelle che ci rendono liberi, risulteranno un giorno come ribaltate in uno specchio, nient’altro che delle trappole. Reti da cui è impossibile districarsi perché, anche se fragili da distruggere, in fondo rappresentano l’unica ragione o realtà che giustifica il nostro esser vissuti fino a questo istante.

 

E’ solamente quindi in questa prospettiva che si comprende l’autentico significato del titolo (oltre che citazione della scultura del 1753/54 di Francesco Queirolo posta all’interno della Cappella di Sansevero a Napoli): esso qui equivale certamente a disilludersi, tuttavia nel suo senso più radicale e definitivo, che è quello di poter finalmente fare a meno delle speranze, spesso illusorie, che sostengono per lungo tempo l’artista nel suo incerto lavoro.

 

Francesco Carone è nato a Siena nel 1975 dove vive e lavora. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Siena.

Tra le mostre personali segnaliamo: Ciclope, Campo Aperto, a cura di Rubina Romanelli, Museo Novecento, Firenze (in corso); Natura morta con lettera, MAGra, Granara (2018); Boudoir, Galleria SpazioA, Pistoia (2016); Muta Bellezza, Galleria SpazioA, Pistoia (2013); Rendezvous des amis, a cura di Marinella Paderni, Museo Civico, Siena (2012); Horror vacui, EX3 Centro per l’Arte Contemporanea, Firenze (2010). Tra le mostre collettive a cui ha partecipato segnaliamo: Nonostante questo buio, a cura di Stefania Margiacchi e Alessia Posani, Spazio Siena, Siena (2018); Solo Figli, curated by Sergia Avveduti e Irene Guzman, Padiglione Esprit Nouveau, Bologna (2016); La torre di Babele, a cura di Pietro Gaglianò, Officine ex-Lucchesi, Prato (2016);  Ri-pensare il medium: il fantasma del disegno, a cura di Cristiana Collu e Saretto Cincinelli, Centro per l’Arte Contemporanea Casa Masaccio, San G.Valdarno, Arezzo (2015); La sottile linea del tempo, a cura di Marinella Paderni, Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo, Verona (2015);  Contemporary locus 1, a cura di P. Tognon, Luogo Pio della Pietà, Istituto Bartolomeo Colleoni, Bergamo (2012); Brightlight / Darklight a cura di Ludovico Pratesi e Valentina Ciarallo, American Academy, Roma (2012).

 

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